Il Fluoro è un minerale che aiuta la formazione di uno smalto sano e previene le carie. Le modalità e le quantità di assunzione del fluoro risulta poco chiaro.
Fluoro nemico della carie
I batteri come lo Streptococco mutans, presenti nella placca, sono il principale responsabile dello sviluppo di carie.
La carie è una delle patologie più diffuse al mondo. L’educazione ad una corretta igiene orale ha un ruolo importante nella sua prevenzione ma la fluoroprofilassi può essere d’aiuto.
Il Fluoro riduce lo sviluppo delle carie in vari modi:
• Inibisce la demineralizzazione dello smalto;
• Favorisce la mineralizzazione e può riparare un danno causato dalla carie;
• Contrasta i batteri che provocano la carie. Il Fluoro a basse concentrazioni inibisce l’azione dello Streptococco mentre ad alte concentrazioni risulta, addirittura, tossico.
Il Fluoro risulta, però, pericoloso se assunto in quantità eccessive ed ha dei rischi legati al sovradosaggio.
Come arriva il Fluoro allo smalto dentario?
L’apporto di Fluoro sulla superficie dentaria può essere endogena (attraverso la
circolazione sistemica) o esogena (attraverso l’applicazione diretta sul dente).
L’uso di compresse e gocce ha una buona azione soprattutto prima che erompano i denti. Questo mezzo di assunzione ha però alcuni svantaggi:
- Il fluoro si deposita all’interno del dente e ha effetti scarsi sulle carie che si sviluppano sulla superficie esterna;
- Il sovradosaggio può provocare una malformazione dello smalto nota come Fluorosi.
L’assunzione topica di Fluoro è molto efficace dopo l’eruzione dei denti.
Prima di iniziare una terapia topica vanno fatte delle valutazioni:
- Quantità di Fluoro già assunta attraverso acqua, cibo o integratori;
- Rischio di carie;
- Età del paziente;
- Stato di salute del paziente.
Applicazione topica di Fluoro
In pazienti con rischio lieve/moderato di carie è sufficiente consigliare un adeguato spazzolamento dei denti con dentifrici al Fluoro seguito da un abbondante risciacquo che ne impedisca l’ingestione.
E’ importante valutare la concentrazione di Fluoro, misurata in parti per milione (ppm) e la quantità di dentifricio utilizzato in rapporto all’età.
- 6-36 mesi: tracce di dentifricio 1000 ppm sotto l’attenta supervisione dei genitori;
- 3-6 anni: dentifricio 1000 ppm della misura di una lenticchia;
- oltre i 6 anni: 2 cm circa di dentifricio con 1500 ppm.
Nei pazienti, al di sopra dei 6 anni, che hanno problemi di bocca secca, sensibilità dentinale o hanno apparecchi ortodontici è consigliabile effettuare risciacqui con colluttori al fluoro. Prima di utilizzare il colluttorio è importante aver sciacquato bene la bocca per eliminare i residui di dentifricio che impediscono il contatto tra colluttorio e dente.
Il miglior mezzo di applicazione topica del fluoro è tramite gel o vernici. In commercio ne esistono vari tipi che prevedono una facile applicazione in studio o a casa, senza alcun genere di fastidio. L’utilizzo della vernice è consigliabile rispetto al gel perchè ha un minor rischio di ingestione accidentale e perchè resta più a lungo sulla superficie del dente. In ogni caso, l’intossicazione legata ad un’eccessiva ingestione di fluoro è un’evenienza piuttosto rara.
Affidati al dentista
La figura del dentista, in collaborazione con il pediatra o medico curante, è cruciale nel decidere la strategia da attuare. La suscettibilità del paziente è, infatti, la caratteristica che ci guida nelle decisioni. La visita e l’osservazione nel tempo permettono di attuare tutte le misure volte a prevenire la carie.